mercoledì 6 luglio 2016

La strada dal cotone al lino. L’amore scava

6 Luglio 2016



C’è stata una domanda, postami da una giovanissima sposa, a cui ho risposto timidamente, forse perché colta impreparata, forse perché non ho saputo trovare le parole giuste, forse perché ha pescato in mezzo ad un miscuglio di sensazioni, sentimenti e pensieri che non è facile chiamare per nome, uno ad uno.
Le nozze che durano da un anno sono dette “di cotone”, quelle che durano da 12 anni sono invece “di lino”. Eppure sia nel cotone che nel lino si dorme bene, entrambi sono materiali resistenti e vigorosi, freschi e sani. Nessuno mai si è chiesto dove vadano a finire gli undici anni che ci stanno in mezzo, nessuno prima di oggi.
Quella sposa, con occhi curiosi, mi ha chiesto: “Ma è vero che l’amore cambia con il tempo?”
Non ho mai pensato al cambiamento dell’amore. Il pensiero che un sentimento talmente totalizzante, coinvolgente e pieno possa modificarsi è inaccettabile. Per me è contro natura. L’amore si evolve, in una trama che raggiunge profondità inaspettate. 

Del giorno delle mie nozze ricordo il vestito bianco, il mio sposo, i fiori, le luci ed i sorrisi di chi ci acclamava. Ricordo perfetta la voce dolce di chi, dall’altare, ci raccontava di un compasso, formato dallo sposo e dalla sposa. Un compasso che, per resistere, ha bisogno di un perno, di un centro intorno al quale girare e disegnare. Il centro rappresentava la vita, la coppia e l’amore. Non capii subito quello che la metafora volesse rappresentare. Non so se oggi ho compreso quel disegno ma credo di aver capito che l’amore scava dentro, giorno dopo giorno, evolvendosi a seconda della profondità raggiunta.

Mentre l’amore scava, ad esempio, impariamo l’attesa, dell’altro. L’inizio di un amore non conosce la profondità, perché parte dalla superficie e di essa si fa vanto trasformandola in gesti esteriori. Il tempo di un amore invece consente a questi di scovare la linfa dentro quella superficie e  raggiungere posti interiori dell’amato, che non era possibile nemmeno intravedere standone fuori. Questa scoperta però non è immediata. È lenta, intrisa di attesa e di rivelazione. Come una preghiera, di cui si coglie il ritmo solo dopo numerose recitazioni e si entra nel suo significato profondo.

Mentre l’amore scava, poi, conosciamo il coraggio, quello proprio, non dell’altro. Di uscire dal proprio territorio, noto e familiare, per calpestare terre talvolta pericolose, oppure impervie, persino ripide. Il coraggio di accettare che le differenze diventino somiglianze, di immaginare bivi come opportunità, di ammettere scelte che non avresti mai fatto, se fossi stato da solo. E scoprire che quelle scelte hanno concesso di raccogliere frutti migliori.

Mentre l’amore scava, ancora, ascoltiamo tantissimi suoni. Quelli delle  voci che diventano bisogni, dei sospiri che diventano disagi, delle risate che diventano pietre preziose, dei bambini che diventano vita, delle lacrime che rendono fertile il dolore. L’amore ci insegna le note della musica che suona continuamente dentro il corpo dell’altro. Non è possibile ascoltare quella melodia restando fuori, nemmeno restando in silenzio.

Mentre l’amore scava, sperimentiamo la fedeltà, all’amore che si prova. Come una promessa fatta ad un bambino, l’amore si attende di diventare compiuto, senza limiti. Il suo più grande desiderio è esserci e prolungarsi, non per trasformarsi ma per compiersi. L’unicità del legame svela le debolezze, le fragilità e le dolcezze di chi ami ma le rafforza nelle tue rendendole segreti di sconfinata dolcezza.

Mentre l’amore scava incontri anche il conflitto, tra differenti autonomie, stili e visioni. Il conflitto è  mascherato e minaccioso ma, se contenuto, arricchisce la sintesi delle due posizioni, portando a percorsi condivisi.

Il lino è la più antica tra le fibre di origine vegetale. Sono sette millenni che viene lavorato e il suo filato è pregiato e assai meno diffuso del più commerciale cotone. Basta avvicinare al viso il suo filato per capirne la differenza. Bisogna andare a fondo per capire l’amore, per apprezzarne la sua evoluzione godendo dei doni che solo la profondità del tempo sa regalare. 





"I tronchi degli alberi sono separati,
ma le radici si tengono strette le une alle altre e i rami in alto si intrecciano.
Sono uniti a livello profondo ed a quello più elevato.
Gli uomini dovrebbero essere come un'immensa foresta."


Romano Battaglia - tratto da "Sulla Riva dei Nostri Pensieri"



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