giovedì 21 giugno 2018

Stesso sentire

21 Giugno 2018



“– Chi ama vuole solo l’amore, anche a costo del dolore.
– Mi fai soffrire apposta, allora.
– Sì, per vedere se mi ami.”
da Italo Calvino, Il Barone rampante




Oggi ho saputo che è nata una bimba di una mia amica e che è morto il papà di un altro mio amico.
Ho dovuto trattenere dentro due sensazioni tanto diverse, nello stesso momento.
E nel tenerle lì vicine, l’una che tocca l’altra, la sensazione rotta di dolore stretta alla gioia sincera di un primo vagito, ho intuito, in modo istintivo e basilare, quasi infantile,  l’identità di quello che proviamo.
Il distacco da chi amiamo si radica nell’amore che proviamo per uomini e donne che ci camminano a fianco in questo cammino misterioso di vita.

L’amore nasce sempre con una gioia, quella di ritrovarsi genitori, di non credere possibile di potere generare la vita e di essere da essa pienamente investiti, la gioia di avere fratelli e sorelle in grado di aiutarti sempre, di essere figli e raccogliere messi piene di speranze e generosità, di conoscere volti che poi diventeranno amici per sempre, di incontrare persone una volta, una volta e mai più, ma di sentire una empatia miracolosa.La gioia di sentirsi simili.

L’amore nasce da una gioia e genera dolore. Quando si muore e non ci si vede più. Quando non ci si riconosce più, quando non si parla o quando ci si ferisce, quando dimentichiamo di interessarci del dolore dell’altro, quando giudichiamo senza sforzarci di capire. 

IL dolore e la gioia sono medesime espressioni di un sentire profondo, legato alla natura di uomini.
Ho quindi riso e pianto, insieme, non temendo di profanare momenti di silenzio o bagnare sorrisi di festa. Semplicemente vivendo, senti di essere vivo.

Risultati immagini per il barone rampante

mercoledì 6 giugno 2018



Il disegno di una storia
maggio 2018



Esiste un tipo di arte, intima e rara, che nasce da una necessità. 
Questa è la forza che riempie i disegni di Elisa, giovane artista emiliana, e che li rende unici.

La necessità di appartenere al mondo, alla natura e alla vita che ci travolge nei nostri quotidiani affanni. 
Appartenere a qualcosa di più grande ed universale pur rimanendo umilmente legati al proprio percorso di individuo.
Appartenere ad un senso di comunità dove il pensiero di una singola persona arricchisce quello di tutti.
Appartenere ad un Amore universale, capace di comprendere l'altro, anche quando differente e lontano da comuni stereotipi e modelli.

In queste rare occasioni, i disegni diventano storie, ciascuno in grado di nascere prima che da una immagine, da un vissuto, da un racconto e da episodi realmente accaduti.

Esiste un tipo di arte che sa trasportare oltre quello che essa propone, portando lo sguardo di chi osserva ad immaginare la vita di chi è stato ritratto. Questo rapimento non accade spesso.
Nasce da un dolore, da una gioia, da un moto dell'animo, da un modo di vivere pieno e leggero. Di chi disegna e di chi guarda.
Chi ha potuto assistere alla nascita di questa arte, alla sua prima manifestazione, in un letto di ospedale, ha potuto vedere nella matita di Elisa una finestra aperta, allargata e spalancata verso un prato ventoso e luminoso, in una stagione primaverile, con un profumo di speranza e silenzio.
I disegni di Elisa rappresentano un viaggio, che è possibile compiere senza bagagli e con il desiderio di evadere dai rituali modi di concepire un racconto.

Disegno n. 52: "Con l'aiuto dei gabbiani disegnerò" 

Lo devi leggere (7) Esistono libri per curare la nostalgia. A casa di Judith Hermann, Fazi Editore   “Questo mondo è il mio mondo perché mi ...