lunedì 31 luglio 2017

Sorelle per sempre, nonostante il dolore 
1 Agosto 2017

Io conosco due sorelle. Le conosco bene, soprattutto una. Profondamente, come puoi conoscere una madre. Di lei so ad esempio che ha mani calde e dolci, che tante volte hanno accarezzato il mio viso. Di lei ho in mente sempre la voce, e le infinite sfumature che i suoi sentimenti le conferiscono. 
Conosco la sua gioia. Lo sguardo pulito di quando, giovane donna, cresceva i suoi bimbi, li rassicurava sempre spronandoli a superare i propri limiti. 
Conosco i suoi turbamenti, tutti provocati dalle persone, dall'amore che ha nutrito per loro e che troppo spesso è stato deluso. Di questa donna ho conosciuto la forza, svelatasi in anni un po' scuri ma bellissimi, quando nonostante gli eventi avversi, ha rimesso in piedi una cattedrale di sentimenti e persone che pareva fragile e destinata a crollare. 
In quegli anni io la guardavo imparando dai suoi gesti la dignità della difficoltà, il rispetto del sentire privato ed intimo dell'amore e talvolta anche del disprezzo. La guardavo continuamente sperando che , nonostante tutto, non si spegnesse quel sorriso che tanto amavo. 
Conosco questa donna che non teme di esprimere la malinconia. Non teme di apparire triste, di mostrare quanta dolcezza suscitino i ricordi di un tempo che non c'è più. Di lei non saprei descrivere il valore, infinito, che ha per me e il peso di cui gode nella mia esistenza. 

Poi conosco anche l'altra donna, sua sorella. Non so tante cose di lei ma quelle che conosco sono tutte legate ad un ricordo, durato anni, del suo rapporto con lei. Per tanto tempo le due sorelle mi sono sembrate forti, insieme. Avevo intuito guardandole, la fortuna che significasse essere e avere dei fratelli, quando le mani giungono prima delle parole nel momento del bisogno. Ricordo i pomeriggi assonnati delle domeniche pugliesi, nei miei anni innocenti. Le tende del soggiorno si gonfiavano come vele al vento caldo estivo, danzando come fiamme bianche di libertà.
Ricordo queste due donne, che cucinavano insieme, ridevano, si confidavano, sincere. 


Ma poi l'innocenza passa, quando qualcosa che credevi perfetto, immortale e bianco si ammala e si macchia svelando la sua natura incerta. Quel vento caldo del sud lo ricordo ancora, stavolta invadente e pungente, perché qualcosa nelle estati si era perduto

Le due sorelle un giorno divennero estranee. Un segreto, un tradimento, una pugnalata non prevista le aveva private di quell'intimità passata. Ricordo bene gli occhi lucidi, l'incredulità, la delusione. Ho provato una tenerezza incredibile per quel cuore di donna colpito, ho promesso a me stessa che avrei fatto di tutto per lenire, accarezzandole, quelle ferite. 

Gli anni passano, talvolta, con la freddezza che solo il tempo sa versare sul dolore. Sul pavimento di quella casa i sentimenti delusi si mescolavano alla polvere e alle volte li ho calpestati anche io. Perché tutti siamo imperfetti e in grado di ferire chi amiamo. 

Quelle due sorelle, dopo anni e tutto quel travaglio, si sono ritrovate. In questi giorni. In un tempo dei bilanci, hanno ripreso a parlarsi, incontrarsi. 
La donna che tra le due io amo, ha mostrato ed insegnato a noi e a me che continuiamo a guardarla anche a distanza di anni, che l'amore quando esiste non muore. Deluso, stanco, stremato. Ma resiste e sa perdonare, sceglie talvolta la strada del silenzio perché quella del rancore ferisce ancora.

Nessuno è al riparo da queste ferite. Ma chi perdona indossa uno scudo e vince. 

Alla donna che amo, delle due sorelle, auguro di continuare ad amare in questo modo sublime, auguro di continuare a stupirmi insegnandomi la vita, auguro di non soffrire più come prima. Come allora. 

Auguro sorrisi, carezze e persone capaci di renderla felice. Sua sorella sappia svelare con i suoi gesti quello che davvero prova per lei. 

Per sempre, nonostante tutto.

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