lunedì 22 novembre 2021


Lo devi leggere (4)


L'acustica perfetta (Scrittori italiani e stranieri) eBook : Bignardi,  Daria: Amazon.it: Kindle Store


L’acustica perfetta: la conferma di una penna che adoro.

 

 

Un altro libro potente.

L’ha scritto sempre la penna di Bignardi. Brava davvero, un bel libro.

 

Forse è proprio vero che i libri belli non esistono in assoluto ma solo in relazione alle persone che li leggono e in relazione a quanto e a come, quello si legge, risponda alle necessità interiori del lettore.

Questo libro ha risposto alle mie, con ogni probabilità.

 

Il vero protagonista di questo libro è il destino, la strada, il senso della storia della vita delle persone.

Chi siamo davvero? Quale è il nostro karma, la ragione degli eventi che viviamo e la forza del dolore che siamo chiamati a provare?

 

 

Ci sono due ragazzi, Arno e Sara, che si innamorano, si amano, si lasciano e poi si ritrovano da giovani adulti. E allora si amano ancora, si sposano, diventano genitori. E di nuovo si allontanano.

In queste vicende, raccontante in prima persona da Arno, il passato dei due protagonisti danza con il presente. Il passato porta con sé un carico di bugie, di eventi non raccontati o omessi, di “non detto”. Il passato è quello che conduce ciascuno dei due a quello che sono diventati e alle scelte drastiche di Sara, che decide di allontanarsi da suo marito per un tempo indefinito.

 

La conoscenza del passato di sua moglie diventa il desiderio e di un nuovo bisogno di Arno, che cerca risposte e ragioni per il comportamento ritenuto folle e insensato di sua moglie. 

 

La ricerca della storia antica, delle radici e di una persona che si ama è forse la frontiera più pericolosa dell’amore perché porta ad un livello di reciproca e profonda conoscenza, che scompone l’amore e lo rivela per quello che esso rappresenta, la cura delle proprie fragilità e il balsamo delle proprie mancanze. 

 

Il viaggio di Arno si rivela salvifico. Per se stesso, perché, nello sforzo di comprendere il gesto di sua moglie e la sua storia,  imparerà a capire se stesso e a ritrovare gioia nelle passioni, nei figli e nella musica. Per Sara, che senza parole e priva di conflitto, gli racconterà attraverso gli altri la storia del suo passato, le ferite e le necessità affettive che ha sempre nascosto. Per il mondo di Arno e Sara, all’improvviso svelato nella sua nudità più totale, che troverà una nuova veste e nuova linfa.

 

Non è possibile amare l’altro se non si sa amare se stessi, se non si impara a prendersi cura dei propri talenti e della propria fragilità, se non si mette al primo posto la propria chiamata e la propria vocazione. Nemmeno i figli nutrono la nostra anima come sa fare invece l’amore verso noi stessi.

 

Difficile comprendere, leggendo il romanzo, la larghezza dei sentimenti che Arno impara a provare verso la sua Sara, la ampiezza del suo rinnovato modo di amare, il suo sguardo nuovo e sconosciuto. Uno sguardo che impara a farsi da parte per vedere qualcosa che prima non ha mai saputo osservare. 

 

Penso che il più bel regalo di questo libro sia la scoperta dell’altro che ci impone di fare, l’attesa che ci chiede di accettare ed il lessico familiare a cui ci rimanda.

 

Ho amato il modo in cui è raccontata la Sardegna, il modo in cui è narrata la riviera della Versilia, il modo in cui sono descritte le montagne ed infine con cui viene disegnata Milano. C’è una Italia poetica, sofferente, viva, nel libro di Daria. C’è l’amore per la musica (che c’è sempre nei suoi testi) come immancabile è il ritratto delle figure di madri e di padri, destinati a diventare il rifugio dei vuoti esistenziali dei figli.

 

C’è la rinnovata convinzione che l’amore vero si fondi sull’amore verso se stessi, sul rispetto verso i propri desideri e il superamento delle proprie montagne interiori. L’amore quando è vero sa aspettare, staccarsi, restare e capire. Sa cercare e lasciarsi cercare, sa parlare e accettare i silenzi. 

 






Tratto dal libro (che ascoltato su Audible, letto dall'autrice, diventa ancora più bello)


“Niente è un caso, i destini di noi tutti sono intrecciati, siamo tutti fratelli……” “Non siamo tutti uguali, siamo tutti fratelli ma ognuno ha il suo destino”.

mercoledì 10 novembre 2021

 9 novembre 2021



Potrebbe essere un'immagine raffigurante spazio al chiuso

AD ALICE

 

Sei nata ieri.

Sei nata e sei bellissima.

 

Saresti potuta nascere in Puglia, ad esempio. Avresti sentito il profumo del mare. Ci sono pomeriggi, in quei luoghi magici dove è nata la tua mamma, che il mare parla e, se ti fermi sugli scogli aguzzi in ascolto, ti racconta di storie secolari, amori infiniti e bimbi nati decenni fa, pieni di sogni e progetti come te.

 

Saresti potuta nascere accanto a persone diverse, e avresti avuto braccia nuove per le coccole e  occhi di colori diversi per gli sguardi di attenzione e amore.

 

Saresti potuta nascere vicino a noi, che siamo una parte della tua famiglia e che oggi non possiamo vederti ma che attendiamo il momento per farlo.

 

Saresti potuta nascere in un periodo diverso, meno cupo e difficile, un periodo in cui le persone possono stare le une accanto alle altre senza temere per la propria salute.

 

Sarebbe potuto essere tutto diverso.

 

Ma sei nata ieri, lì, in questo istante e sei tu.

Non permettere a nessuno di dire chi tu sia.


Sei libera.


Non sei il luogo, non sei il tempo, non sei lo spazio che vivi, sei e sarai molto di più. Infinitamente più di ogni nostra immaginazione.


Ogni luogo ha una poesia da raccontare, nelle strade, nelle persone e nei cieli che lo sovrastano.

 

Ogni tempo ha il suo peso, e non esistono giorni cupi e giorni felici ma giorni di vita, che della gioia e della paura portano le tracce.

 

Diventa chi sei, chi vuoi, chi senti di essere.

 

Il mare della mamma lo hai dentro, anche i suoi racconti e il suo suono. Potrai sentirlo da ogni parte del mondo, se lo custodisci dentro di te.


Hai dentro la grandezza dei luoghi del papà, che si tramandano in tutto il mondo. Le loro energie e la sacralità di tempi pieni di conquiste.

 

Le braccia dei nonni che mancano ci sono comunque e, anche se non vicine, sono loro che hanno insegnato alla mamma a stringerti. Le hanno insegnato la dolce attesa, la sacra pazienza e la ineguagliabile fiducia in te.

 

La bellezza della vita non si giudica dalla dolcezza o durezza dei tempi ma dalla larghezza dei cuori e dallo sguardo di chi quei tempi guarda e cerca di trasformarli con l’energia di tutti i giorni.

 

Hai il nostro amore a completa disposizione, oggi e per sempre.


Quando si è felici, tutti i conti della propria vita all’improvviso tornano, tutto si spiega e anche la sofferenza diventa saggezza.

 

Li hai spiegati tutti tu, nascendo, in un momento di mancanze e di presenze, insieme.

Buona vita.

 

 

Zia

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