mercoledì 6 marzo 2024


Lo devi leggere (7)

Esistono libri per curare la nostalgia.


A casa di Judith Hermann, Fazi Editore


A casa - Judith Hermann | Fazi Editore

 

“Questo mondo è il mio mondo perché mi trovo qui in questo momento

 

Questo è uno di quelli, per chi, come me, sa o almeno intuisce che dietro al sentimento della mancanza, della solitudine o della malinconia, talvolta, esiste una strana fonte di felicità, un richiamo del passato nel presente. Rimedio che funziona.

 

L’attesa di un compimento, che forse è già avvenuto ma che consola, nel desiderarlo ancora.


La nostalgia diventa allora non il vuoto del presente ma la pienezza di ciò che fu, un antidoto a quello che, mancando, avvelena il giorno. Un ritorno di felicità improvvisa che inspiegabilmente permea nel respiro del presente e ritorna, pieno e possibile.

 

Come guardare una fotografia di un istante felice.

Ferisce perché non è che un ricordo. Non è più realtà.

Lenisce, pure, poiché quel che è stato è ancora vivo dentro ad una parte silenziosa del nostro stomaco. 

Pulsa ancora, regala ancora energia, torna a trasformarsi in dolce dolore felice.

Ossimori.

 

È questo quello che accade alla protagonista di un libro musicale, “ A casa”, grazie ad una penna originale e ritmica (si sente il suono dei suoi "dice"), che accompagna il lettore tra il passato e il presente, tra il dentro e il fuori, tra mondo esterno e mente estrema.

 

La vita di una donna, di cui in tutto il libro si omette il nome (scelta senz’altro non casuale della scrittrice), scorre con uno sguardo rivolto al passato, riempito pienamente dal desiderio verso una figlia amata che ha scelto una vita da girovaga e solitaria e dall’affetto verso un marito incapace di evolversi ma che rimane il destinatario di numerosi pensieri e lettere.

 

La protagonista, così ancorata a ciò che è stato, sente però di aver bisogno di una nuova vita, di un nuovo luogo, di un nuovo luogo dove portare radici recise, ancora pulsanti di linfa. 

Sente di aver bisogno di ridisegnare la sua storia, le persone che ama, l'idea di se stessa.


Comincia così un nuovo racconto, con nuove amicizie, un nuovo gemito, porte lasciate aperte, rumori sconosciuti e un nuovo modo di vedere il mondo: semplice, lento e basilare.

 

Il nuovo luogo è fatto di tramonti, di campagna sconfinata, di animali, di case rade, di inverni gelidi e persone silenziose ed originali. 


Mimi, l’amica vicina di casa, nuda agli occhi del lettore, è la compagna di avventura di cui avremmo bisogno quando non riusciamo ad uscire dal nostro guscio, dal nostro passato. 


Un fratello che non è cresciuto e che rimane ancorato ad una idea di amore giovanile, puerile e tragico ed una nuova passione ancestrale, verso un uomo, Arilde, diverso e roccioso, completano il gruppo delle storie personale a cui presto, chi legge, si affeziona e che rimangono nell’aria anche a libro chiuso.

 

Due immagini ricorderò a lungo: una cassa da mago in cui una donna verrà spezzata in due e nella quale ognuno di  noi si trova, metaforicamente, ad un certo punto della sua vita e la trappola per martore posizionata in soffitta nella quale talvolta speriamo di trovare o bloccare qualcosa che non conosciamo.

 

Un libro per capire quale luogo chiamiamo casa, di quali persone abbiamo bisogno, quanto silenzio e quanta solitudine possiamo sopportare, quanta bellezza abbiamo intorno e dentro, esattamente nel luogo dove ci troviamo. Niente di più.

 

Un libro contemporaneo e insieme senza tempo.

 

Mi spiace solo, ora che ho finito di leggerlo, di non conoscere il  nome di questa donna, visto che si aggiunge a quelle amicizie incontrate nei libri che resterà a lungo nel mio immaginario.


Da leggere.

 

 

  

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