mercoledì 28 luglio 2021

 Lo devi leggere... (2)


Non so niente di te, di Paola Mastrocola, Einaudi Editore, 2013

Non so niente di te - Paola Mastrocola - Libro - Einaudi - NumeriPrimi | IBS


La forza dei libri, chi legge lo sa, è quella di svelarci che sono stati scritti per noi. Per il nostro bisogno di leggerli.


Non importa chi li abbia scritti, non importa quando né dove. Importa quello che ci dicono, quello che sanno di noi quando li leggiamo e quanto riescono a portare a galla di quella caotica enormità che ci portiamo, sempre, comunque, dentro. 


"Non so niente di te" di Mastrocola è uno di quei libri, che, fingendo di raccontare la storia di Fil, dei suoi genitori in cerca di risposte, dell’amico Jeremy e di una zia allegra e romantica, racconta della eterna distanza tra padre e figlio, tra possibilità e vita, tra aspettative e realizzazione, tra silenzi e parole, tra quello che siamo e quello che potremmo essere. 


Racconta di quanto l'amore che nutriamo non garantisca affatto la comprensione piena e sincera dell'amato.


E nel farlo, parla a ciascuno di noi, a seconda del ruolo o dei ruoli che vestiamo nel vivere quotidiano. 

Parla al nostro bisogno di diventare adulti a modo nostro, cercando la strada che meglio rappresenta la nostra natura profonda. 

Parla a quello che desideriamo davvero anche se non abbiamo il coraggio di dirlo, di rivelarlo e di realizzarlo. 

Parla al nostro incessante bisogno controllo nei confronti delle persone che amiamo, partendo dai figli. 

Parla all’immaginario sociale e storico che le società contemporanee hanno creato e al valore che conferiamo al successo, alla popolarità, all’approvazione da parte degli altri. 

In fondo parla al figlio, al padre, al fratello, all’amico, alla zia che c’è in noi. 


Mentre il racconto si sviluppa e ci tocca, attraverso una tecnica vincente che consente allo scrittore di parlare dal futuro e di osservare il nostro mondo da lontano quasi come se fossimo per lui una lettura storica e sociale - e bisbigliandoci il segreto di guardare da fuori quello che non riusciamo ad accettare o a comprendere -, acquisiamo il nuovo "sguardo lungo" sulle cose. Lo stesso che che Fil, il protagonista, ci insegna ad adottare. 


Fil scopre il valore della solitudine, ad esempio, del silenzio, della lettura svincolata dalla prestazione scolastica ed universitaria. Fil scopre e ci mostra le sensazioni antiche del camminare a piedi nudi sull’erba, del viaggio, delle passeggiate, dell’attesa. Fil ci mostra un nuovo volto del talento, della intelligenza e del pensiero critico.


Fil ci ricorda il valore dell’attenzione da riporre su quello che ci circonda, la necessità di prendersi il tempo per vivere, spostandoci dall’incessante flusso e dalla dissennata corsa del mondo. 

Ci mostra un nuovo modo di guardare le cose, le persone e le foglie che cadono.


Vi innamorerete di un calabrone, che sconvolge due vite e causa un moto di felice libertà, di alcune pecore, le  uniche in grado di offrire il coraggio per uscire allo scoperto, della danza delle foglie, di alcuni incontri speciali e quasi unici, che sono in grado di cambiare lo svolgimento delle nostre vite.


"Non so niente di te" è un romanzo illuminante, sincero, ironico e tenero. 


Porto con me alcuni momenti lirici che ci raccontano i ricordi di infanzia di Fil, nelle cui trame ho ritrovato i miei abissi, i miei pensieri e il mio passato. Alcuni istanti in cui i protagonisti, indiscutibilmente, siamo noi. 


Consigliatissimo.




Breve estratto

«Forse è proprio questo, papà. Dovreste essere curiosi, voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla curiosità di vedere come diavolo andrà a finire. Invece siete sempre così scontenti, così incontentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato. Vi private di una grande felicità».

Paola Mastrocola, Non so niente di te

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