mercoledì 6 giugno 2018



Il disegno di una storia
maggio 2018



Esiste un tipo di arte, intima e rara, che nasce da una necessità. 
Questa è la forza che riempie i disegni di Elisa, giovane artista emiliana, e che li rende unici.

La necessità di appartenere al mondo, alla natura e alla vita che ci travolge nei nostri quotidiani affanni. 
Appartenere a qualcosa di più grande ed universale pur rimanendo umilmente legati al proprio percorso di individuo.
Appartenere ad un senso di comunità dove il pensiero di una singola persona arricchisce quello di tutti.
Appartenere ad un Amore universale, capace di comprendere l'altro, anche quando differente e lontano da comuni stereotipi e modelli.

In queste rare occasioni, i disegni diventano storie, ciascuno in grado di nascere prima che da una immagine, da un vissuto, da un racconto e da episodi realmente accaduti.

Esiste un tipo di arte che sa trasportare oltre quello che essa propone, portando lo sguardo di chi osserva ad immaginare la vita di chi è stato ritratto. Questo rapimento non accade spesso.
Nasce da un dolore, da una gioia, da un moto dell'animo, da un modo di vivere pieno e leggero. Di chi disegna e di chi guarda.
Chi ha potuto assistere alla nascita di questa arte, alla sua prima manifestazione, in un letto di ospedale, ha potuto vedere nella matita di Elisa una finestra aperta, allargata e spalancata verso un prato ventoso e luminoso, in una stagione primaverile, con un profumo di speranza e silenzio.
I disegni di Elisa rappresentano un viaggio, che è possibile compiere senza bagagli e con il desiderio di evadere dai rituali modi di concepire un racconto.

Disegno n. 52: "Con l'aiuto dei gabbiani disegnerò" 

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