lunedì 3 giugno 2024

Australia. Uluru, la montagna che non si dovrebbe scalare - la Repubblica


"Fare fatica" per essere felici. Quando la scuola ci aiuta.

 

3 giugno 2024 


Una parte dei genitori di figli adolescenti in Italia attende le ultime verifiche e interrogazioni per sapere se questa estate i propri figli recupereranno una materia di studio o saranno liberi e promossi a pieni voti.

 

I genitori nutrono ansie, paure e forse rivivono incubi del proprio passato. I figli hanno una varietà di reazioni, c’è chi ostenta indifferenza e disinteresse verso la scuola, c’è chi si dispera (tardi) e si arrende al destino dei debiti formativi, c’è chi ci prova e prega gli insegnanti di dare loro una seconda (terza, quarta) possibilità.

 

Nell’intimo, più o meno espresso di alcuni genitori (non tutti), si insinua diabolicamente, tra le ansie strette alle premonizioni di vacanze piene di divieti, un piccolo dubbio, ossia a cosa serva tanta fatica per ottenere una sufficienza, tanta ricerca di successo scolastico, tanta verifica sull’apprendimento e tanto desiderio dei docenti (che poi in realtà è un bisogno ma preferiamo pensare che sia un desiderio) di rimandare a settembre alcuni ragazzi. 

 

Nell’intimo di alcuni genitori, e di tutti gli adolescenti, c’è l’idea che gli insegnanti siano sadici, frustrati o, meglio ancora, pazzi.

 

Basta dormire qualche notte, un buon libro come quello che dopo cito e una buona dose di umiltà, e all'improvviso una piccola idea viene a galla, anche in chi proprio non digerisce il sistema scolastico dei voti di fine anno.

 

Studiare serve. Serve innanzitutto perché per svolgere qualsiasi professione, a vari livelli, la conoscenza delle materie scolastiche consente di costruire una capacità di pensiero e di analisi che poi determina il grado dell'intervento che ciascuno di noi potrà offrire in quel piccolo pezzo di comunità e di mondo del lavoro in cui ci si ritroverà.

 

Però c’è una ragione più profonda, profondissima che dimentichiamo troppo spesso e che invece racchiude il senso della vita.

 

L’importanza della fatica (l'elogio oserei dire). Fare fatica per ottenere un risultato, in ogni ambito della nostra esistenza. 


Non esiste persona felice che non abbia faticato per poi godere di qualcosa.

E scavando, molti sostengono che la felicità non derivi dal risultato, ma dalla strada percorsa per raggiungerlo.


La felicità, quel sentimento così ricercato da ognuno di noi, affonda le sue radici in un terreno che ha bisogno di impegno, di rinunce, di sudore.

 

E se i professori, quelli che sembrano assurdi e esigenti all’inversomile agli occhi dei nostri figli, chiedessero loro solo ed unicamente questo? Ci è mai venuto in mente che vogliano che facciano fatica, che sacrifichino qualche ora del tempo dell'ozio telematico per poi ottenere risultati soddisfacenti? E se questo fosse il solo modo di imparare il significato della felicità?

 

Avete mai provato a scalare (in sicurezza) faticosamente una vetta montana e  avete mai visto il panorama da lassù? Ricordate la sensazione di benessere? Questo è il senso della fatica e della felicità che ne deriva. 


Il tuo sudore per la tua pagella con tutti i voti verdi.

 

Sono difficili le cose belle (rubo la frase ad un libro molto tenero di Nucci). Il vero inferno non è un voto rosso a fine anno ma togliere il gusto dall’esperienza scolastica, svuotarla del senso stesso che la scuola persegue: farci amare la vita, anche nei momenti difficili.

 

E ricordarci che possiamo trasformare il presente solo con le forze interiori.

E che ci vuole coraggio, sacrificio e fatica.

E che possiamo chiedere aiuto.

E che quando capiamo, ricordiamo.

E che quello che saremo in futuro dipende quasi unicamente da noi.

E che l’anno prossimo, punto e a capo. Testa alta e si ricomincia.

 


 

 

p.s anche per un genitore faticare per aiutare un figlio a raggiungere un risultato è una esperienza unica. Potrebbe una occasione per trascorrere un tempo di qualità con lui. Leggendo insieme ad un figlio una poesia, potrebbero emergere discorsi interessanti e irripetibili. La distanza tra gli anni si annulla, in qualche breve istante. Non che sia facile, tutt'altro, l'elogio della fatica vale per tutti. E vale per tutta la vita. 

 

 

 

 

 

Da “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron

 

 

 

 

Il passato non determina il futuro.
Puoi fare più di quello che pensi.
L'amore non è mai uno spreco.
Non smettere mai di imparare.
Cerca la bellezza.
Il sonno e i sogni ti purificano.
Rispetta la sofferenza degli altri, ma non darle il potere di distruggerti.
Abbi fede nella natura.
Nessuno sa fare tutte le cose che sai fare tu.
Rispetta la forza e la bellezza del tuo corpo.
Trasforma la sconfitta in una sfida.
Credi in ciò che ami.
Fare del bene ti rende più forte.
Apriti all'amore degli altri.
Ricrea ogni giorno la tua vita.
Tutto è in continuo cambiamento. Non c'è nulla di duraturo.

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