Il comitato dei genitori con i super poteri
(La scuola che vorrei)
Maggio 2017
Vorrei raccontarvi di alcune persone che ho conosciuto, casualmente, spinta dagli eventi e dai soffi di questa mia amatissima vita.
Di loro non vi dirò i nomi, non vi descriverò i volti né potrei, perché non le conosco, parlarvi delle pieghe dei loro giorni e dei loro desideri. Di loro vi racconterò una serata qualunque, quella in cui li ho incontrati e che mi ha regalato la gioia di essere tra loro.
Tutti loro hanno dei figli che frequentano la scuola, qualcuno la classe, dei miei figli.
Tutti hanno un lavoro, forse qualcuno non lo ha e lo ignoro, ma tutti hanno le mani di chi si dà da fare e non si sottrae ad aiutare ed offrire un pezzo del proprio tempo.
Tutti hanno una storia, a me sconosciuta, alle spalle. Avranno avuto una infanzia dolce, avranno dei familiari, vicini o lontani, degli amici, dei compagni di vita amati. Tutti hanno una casa, un nido che hanno costruito con le forze del proprio lavoro quotidiano, con la cura che ciascuno dona ai suoi sogni. Un posto dove tornano a ricaricare le energie, ogni sera.
Io li ho incontrati in una serata primaverile, perché l’arrivo del termine dell’anno scolastico ha richiesto che alcuni genitori si prodigassero per organizzare la festa e le iniziative dei raccolta di fondi per la nostra comunità. In questa serata, come in quelle che l’hanno preceduta in questi anni trascorsi insieme a loro, ciascuna di queste persone avrebbe potuto fare qualcosa altro, restare comodamente a casa, in poltrona, o dietro ad una scrivania, o davanti ad un televisore. Qualcuno, ho scoperto, aveva anche a casa qualcuno di cui prendersi cura, un familiare ammalato e bisognoso, eppure era lì presente. Eppure ciascuno ha scelto di ritagliare il tempo del quotidiano incessante e dedicarlo ad un progetto collettivo. Molti hanno un lavoro con turni anche serali, eppure alcuni di loro si sono offerti di organizzare i banchetti, di preparare le macedonie fresche. Altri, mettendo a disposizione competenze e propensione, hanno raccolto preventivi e proposte cercando le migliori soluzioni per una festa ben riuscita. Alcuni hanno a casa bimbi davvero piccoli e imprese da gestire, eppure non cercano alibi. Tra queste persone ho trovato anche alcune amiche, in questi anni, da cui sto imparando la gioia di vivere insieme la crescita dei nostri figli.
Tutti loro, i componenti del "comitato dei genitori con i super poteri", hanno avuto (perché hanno voluto trovare) il tempo per supportare le maestre, tanto brave ma talvolta sole a fare tutto.
Questi genitori non sono supereroi, riusciranno probabilmente, con le idee che hanno avuto per organizzare la festa della scuola, a racimolare qualche centinaio di euro e forse a strappare qualche sorriso, con un storiella improvvisata che metteranno in scena.
Non sono genitori speciali, come tutte le mamme e i papà del mondo faranno il loro meglio per non sbagliare e sbaglieranno cento e cento volte ancora. Ma per me sono persone da proporre come esempio. Perché quando sono chiamati, rispondono. Perché si sentono parte, si sentono responsabili di una cosa collettiva, che è la scuola. Sono semplici persone che credono di poter incidere, con la forza del proprio operato. Sono persone che non sono abituate a lamentarsi delle cose che la Scuola non ha e di quanto dovremmo ricevere dalle istituzioni lontane. Loro agiscono e ci provano, sapendo di fare poco, ma che poco è sempre qualcosa e comunque supera di tanto il niente. Sono persone che credono che la scuola sia e debba essere il miglior posto dove i nostri bimbi possano crescere ed imparare ad amare il mondo.
La vita non è sempre come ci aspettiamo, ma con l’azione e la buona volontà diventa sicuramente migliore.
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