giovedì 21 dicembre 2017

Dal niente nasce niente. Il bello di qualcosa che è di tutti.
20 dicembre 2017


L’idea di organizzare un concerto di Natale, comune a due scuole, con circa 400 bambini ciascuna, in un palazzetto sportivo, in una serata infrasettimanale di fine dicembre, è sembrata all’inizio, a molti, folle. Impossibile da realizzare senza intoppi, si mormorava.

Le polemiche, come sempre accade, si nutrono di malcontento individuale e quindi crescono velocemente. Eppure noi genitori di questi quasi mille bambini li abbiamo sentiti cantare ininterrottamente nelle nostre case, per giorni. Ripetere brani, aprire spartiti, vedere video musicali, provare con gioia. Il giorno della settimana in cui c’erano le prove di musica è stato in questi mesi felice come il sabato, quando non vanno a scuola. La musica li ha condotti ad amare la scuola.

Poi è arrivata la serata, tanto attesa, e l’organizzazione è stata sperimentata, osservata e valutata da tutti.  Noi genitori ci siamo seduti, tutti, senza nessun problema. Nessun intoppo, ognuno aveva il suo posto comodo da cui poter vedere tutto. Abbiamo atteso pochissimo in fila per entrare, ancor meno per uscire quando è tutto finito.

Guardando meglio, come in uno zoom, nelle persone dello “staff”, c’erano i volti sorridenti delle numerose maestre, indaffarate ad organizzare i bambini ma con fare mite e rilassato. 

Alcuni genitori, di ogni classe, coinvolti nel servizio d’ordine e di accoglienza, felici di prestare un po’ del loro tempo per questa occasione.
I volontari, presenze sempre preziose.
I musicisti che hanno preparato i bambini, mai stanchi, gioiosi, coinvolgenti.
Una maestra su tutte, il Direttore Artistico, commossa per “gli angeli”, come li ha chiamati, che ha avuto il piacere di preparare e frequentare nelle ore di musica e di prova.

È iniziato il concerto e qui solo la visione in diretta può significare quello che ciascuno ha provato.

In quell’ora di canti le polemiche sono volate via come note, e tutti sorridevano, chi con emozione, chi con pura gioia. L’intera comunità scolastica ha anche raccolto delle libere offerte per concorrere a sostenere le spese per la festa, e la risposta è stata generosissima.
Come è potuto accadere tutto questo?

A Natale puoi, dicono.

Quando una cosa è di tutti, come la scuola, puoi decidere di cucire le tuniche rosse di tutti i bimbi senza chiedere nulla in cambio (come hanno fatto nonne, mamme e maestre), perché sai che stai creando qualcosa che regalerà un sorriso.

Quando una cosa è di tutti, come la società che è composta dai nostri bambini, puoi decidere di mettere da parte polemiche e negatività ed immaginare che sia possibile qualcosa di diverso, di migliore, di ben fatto e ben riuscito.

Quando una cosa è di tutti, come il futuro, il pensiero che questi bimbi porteranno dentro il loro immaginario di vita un ricordo talmente bello, corale ed armonioso come questo concerto, ti porta a desiderare di partecipare, di condividere quella costruzione ideale.


Che senso hanno le nostre misere vite se non ci sentiamo parte di una cosa di più grande di noi?

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